E…se proprio vogliamo parlare di “ matti”, facciamolo con l’Accademia della Follia!
Questo articolo è a cura di Marzia Devoto
Associazione per i Diritti Umani, presente al FDU in Triennale, ha seguito per la sezione Doc , il film documento Madness in an actor’s condition, scritto e diretto da Anush Hamzehian, giovane e recettivo regista italo iraniano (Flavio Nani per la fotografia e Andrea “Cian” Blasentig al suono).
Hamzehian, è deciso a scovare cinematograficamente parlando, tutte quelle realtà ove si annidano più o meno palesemente condizioni di emarginazione e lo fa bene, con un film sull’ Accademia della Follia.
Progetto teatrale e culturale fondato nel 1992 da Claudio Misculin e Angela Pianca all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico di Trieste, nell’ambito dell’esperienza basagliana.
Possiamo ricordare che nel maggio 1978 la legge 180 viene approvata, i manicomi aprono le porte a tutti quegli individui “organicamente e socialmente folli”, come amava citare appunto Franco Basaglia, cogliendone però la distinzione.
I malati di mente tornano alla vita di tutti i giorni, come nulla fosse stato, le strutture ambulatoriali sono carenti ma soprattutto manca la cultura di una reale integrazione sociale.
Dare un senso a tutto questo è la ragione per cui una moltitudine di artisti, uomini di pensiero e cultura, organizzano attività laboratoriali allo scopo di ridurre le distanze con l’altro.
L’Accademia della Follia nasce così, è attività di formazione teatrale che si avvale di attori a rischio, persone affette da problemi psichiatrici, il cui metodo di lavoro affonda le sue radici nella reale diversità o incapacità di vivere la “normalità della vita”.
Il film narra l’ultimo mese di prove che precede una prima nazionale dell’Accademia della Follia al Teatro Rossetti di Trieste, il Teatro più importante della città, luogo della cultura alta…
La compagnia teatrale di fama mondiale composta da Claudio Misculin, Dario Kuzma, Giuseppe Feminiano, Donatella Di Gilio, Gabriele Palmano, Ana Dalbello, Giuseppe Denti, David Murcia Gonzalez, si prepara a presentare lo spettacolo comico “Obelix e Asterix”
Insieme lavorano seguendo un metodo sperimentato,
allenandosi ognuno secondo le proprie attitudini ed espressioni e in linea con la propria condizione psichiatrica.
Il testo muove gli animi di ognuno, è motivo di esistenza, sono amici e professionisti abituati ormai da anni a conoscersi e a relazionarsi; l’obiettivo comune è fare teatro, il denominatore invece, nonché fattore di rischio, è la follia!
Il risultato è ironico, leggero e profondo allo stesso tempo, ed è proprio la follia a definire i personaggi, a sottolinearne il carattere e la psicologia.
L’Accademia dimostra e mostra di essere mezzo di espressione artistica ma anche di reale contenimento – non Cura – capace di mettere in moto una dinamica speciale tale per cui il patrimonio di ognuno degli attori presenti è fortemente messo in evidenza fino a divenire la nota bizzarra e unica.
Non esistono mezze misure in Accademia, azioni e pensieri sono chiare nella loro follia o logica…la dimestichezza con cui sono attori e persone allo stesso tempo è a dir poco sconvolgente.
Dario per esempio, perfettamente in linea con Obelix, s’interroga, nella sua schizofrenia, sulla qualità dei precetti religiosi che lo hanno indotto, per lungo tempo in età adolescenziale, a temere di divenire…cieco o sordo (!), fino a rispondersi che sono la frenesia e la rumorosità del mondo ad averlo reso tale! Osservazione eco-sostenibile diremmo noi…
Ci sono tanti dubbi, tutti i pensieri fattibili per le circostanze della malattia mentale ma quello che viene sempre a mancare ( per fortuna!) è il pregiudizio.
Il gruppo uomini-attori è in grado di vivere in equilibrio tanto tra il senso pieno della vita, quanto in quello indefinito della morte.
L’obiettivo dell’autore è molto semplice ma estremamente efficace: acquisire conoscenza, arricchire la nostra visione del mondo e della nostra capacità di adattamento, allentando i pregiudizi, cercando di starci dentro al meglio, stupendoci…con una buona dose di follia!