Il diritto di morire: da Piergiorgio Welby all’ultimo in ordine cronologico, Dj Fabo
di Patrizia Angelozzi
“L’Italia deve dotarsi di una legge per la morte dolce”, per una scelta sofferta e difficile e al tempo stesso necessaria” queste le parole di DJ Fabo che resteranno nella storia.
La sua storia, ormai nota a tutti, è stata setacciata attraverso parole, video e interviste dei media, è riuscita ad entrare in ogni casa, in ogni riflessione singola e collettiva.
Abbiamo provato empatia e vicinanza, in questa vicenda dolorosa che ha distribuito in moltissimi la ‘domanda’ ,mentre lui, consapevolmente si apprestava a raggiungere il cielo, con decoro, dignità, accompagnato dall’amore dei suoi cari che per sola generosità lo hanno ascoltato.
IL RUOLO DEI MEDIA
Androkonos: “Dj Fabo, ha fatto “una denuncia molto alta”, costretto ad andare in Svizzera, a proprie spese, per togliersi la vita è “una sconfitta per l’Italia”. Antonio Panzeri (Pd, gruppo S&D), presidente della Commissione per i Diritti Umani del Parlamento Europeo.
Le parole più ‘sentite emotivamente’ arrivano dalla pagina web di Iacopo Melio: “Caro Dj Fabo, perdonaci. Siamo volati con te in Svizzera, incrociando le dita affinché certe catene fossero presto spezzate e il tuo buio si facesse luce. Ma soprattutto affinché il tuo appello venisse accolto anche a casa nostra, per dimostrare una buona volta di essere un Paese civile. Purtroppo però abbiamo perso anche questa occasione, e fa male. Un male tremendo. Ma chissà, magari presto chiunque, in ogni momento, potrà scegliere il finale che preferisce. Serenamente. Come purtroppo non hai potuto fare te.E adesso festeggia, almeno tu, libero. Che qua c’è ancora tanto da lottare”.
Piergiorgio Welby , Il primo a sostenere il tema dell’autodeterminazione del malato e della scelta sul fine, attivista e co-presidente dell’associazione Coscioni. Colpito da anni dalla distrofia muscolare inviò al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una lettera in cui chiedeva l’eutanasia. Il tribunale di Roma respinse la richiesta dei legali di Welby dichiarandola “inammissibile” a causa del vuoto legislativo su questa materia. Lostesso Welby chiese al medico Mario Riccio di porre fine al suo calvario che staccò il respiratoresotto sedazione, venendo poi assolto dall’accusa di omicidio del consenziente.
Giovanni Nuvoli, malato di Sla, chiedeva il distacco del respiratore: questa volta, però, il tribunale di Sassari respinse la richiesta ed i carabinieri bloccarono il medico che voleva aiutarlo. Nuvoli iniziò allora uno sciopero della fame e della sete lasciandosi morire.
Eluana Englaro, la giovane di Lecco rimasta in stato vegetativo per 17 anni, caso in cui il Paese si è diviso a metà, tra la volontà del padre Beppino di far rispettare il desiderio della figlia quando era ancora in vita di porre fine alla sua esistenza se si fosse trovata in simili condizioni. Varie le sentenze di rigetto delle richieste dei familiari.
Mario Fanelli , malato di Sla morto per cause naturali nel 2016, chiedeva una legge sull’eutanasia.
Walter Piludu, ex presidente della provincia di Cagliari malato di Sla, è morto ottenendo il distacco del respiratore: il tribunale di Cagliari ha infatti autorizzato la struttura sanitaria dove si trovava a cessare i trattamenti.
Dj Fabo, si è fatto accompagnare in Svizzera da Marco Cappato, sesto malato aiutato in questo modo ad ottenere l’eutanasia dall’associazione Coscioni. Da marzo 2015 la campagna Eutanasia legale, ha “aiutato 233 persone a mettersi in contatto con i centri svizzeri per il suicidio assistito”
In una recente testimonianza , Mina Welby ricorda il marito e la sua vita con lui.
Le difficoltà di ogni giorno sempre più gravi e il silenzio assenza di chi avrebbe potuto ‘aiutarli’. Nel link di seguito l’intervento video ( Fonte,Radio radicale ) nel Vasto nel convegno “Fine vita, il diritto di scegliere” promosso dal Partito socialista italiano (GABRIELE BARISANO segretario di Chieti e alla presenza dell’Onorevole PIA ELDA LOCATELLI, deputato (MISTO – PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) – LIBERALI PER L’ITALIA (PLI) – MARIA AMATO, deputato (PARTITO DEMOCRATICO)Membro della XII Commissione (Affari Sociali) della Camera dei Deputati, che hanno firmato la nuova proposta di Legge insieme ad altri, presenti nel “Testo dei pareri”
La legge sul biotestamento approderà alla Camera il 13 marzo, una settimana dopo la prima data ipotizzata, cioè il il 6 marzo. La data è stata confermata dai capigruppo, dopo la riunione a Montecitorio. Un’accelerazione decisiva è stata data dal caso di Dj Fabo. Il testo, secondo quanto afferma la relatrice Donata Lenzi (Pd), rimasto invariato rispetto a quello già noto.
IL RUOLO DELL’UE
In questo campo, l’Europa può fare poco: “La competenza nazionale è esclusiva, ogni Paese regola la materia da sé. E’ un tema dove la coscienza del diritto di scegliere dovrebbe includere anche questo, difficile ma che al tempo stesso lascia la libertà a chi per opinioni diverse o in base al proprio Credo voglia non prenderla in considerazione .