Fari puntati sulla Siria
23 gennaio è iniziata la Conferenza sulla Siria che ha visto
protagonisti, al tavolo delle trattative, le maggiori potenze
internazionali. Noi decidiamo di pubblicare il seguente articolo,
uscito su http://www.thepostinternazionale.it/blog, che
racconta qualcosa di diverso rispetto agli organi di stampa
occidentali e ufficiali: un altro punto di vista a cui riteniamo sia
giusto dare spazio.
Shady Hamadi per avercelo segnalato e l’autore per averci dato il
permesso di pubblicarlo.
Il
boia di Damasco reloaded
Guardian e Le Monde pubblicano un rapporto che accusa il regime
siriano di torture e assassini “su scala industriale”
Lorenzo Declich
A due giorni dall’inizio di
Ginevra2, la conferenza sulla Siria che – secondo diversi analisti –
si rivelerà una farsa (e già in
parte lo è),
la CNN, seguita poi dal Guardian e Le Monde, pubblica un
rapporto
compilato da sei esperti (giuristi, scienziati forensi, un
antropologo, un esperto di immagini digitali) chiamati a dare un loro
parere su 55.000 fotografie riguardanti, secondo le stime, 11.000
persone torturate e uccise nelle carceri di Bashar al-Asad.
Le ha fornite “Caesar”,
nome in codice per un supertestimone che fino a ieri faceva il
fotografo della polizia segreta e oggi è fuggito in un luogo a noi
sconosciuto insieme alla documentazione che ha messo a disposizione.
Il quadro è terribile – i dettagli
potete leggerli altrove – ma quella che esce dal rapporto è una
verità che da tempo in tanti conoscono e denunciano – .ad
esempio Human Rights Watch già nel luglio 2012
Il fatto che esso sia stato reso
pubblico proprio a ridosso di Ginevra2 farà gridare al complotto i
sostenitori del regime. Mentre, probabilmente, chi l’ha fatto
filtrare ha atteso proprio una “finestra” come Ginevra2 per
riportare l’occhio letargico dell’opinione pubblica occidentale sui
pesi e le misure con i quali, quando parliamo di Siria, dobbiamo
confrontarci.
Un’opinione pubblica che era stata
abbondantemente anestetizzata con la conclusione – che conclusione
ovviamente non è – della “resa chimica” del regime e che
ora deve sapere che quelli torturati ed eliminati non erano
jihadisti, qaidisti, terroristi: quelli Asad li ha liberati, a suo
tempo, cioè all’inizio della rivolta.
No: quelle persone erano attivisti,
gente che chiedeva libertà, democrazia, dignità.
Erano persone che nessuno
rappresenterà a Ginevra2.