Migranti, maxi blitz in stazione Centrale a Milano: a decine identificati e portati in questura
Imponente operazione delle forze dell’ordine davanti alla stazione Centrale di Milano, dove un paio di settimane fa decine di immigrati hanno circondato i militari dell’operazione ‘Strade sicure’ e i carabinieri arrivati in loro aiuto. Gli ingressi della Stazione centrale sono stati quasi tutti chiusi, tranne quelli laterali presidiati dalla polizia. Decine di persone, la maggior parte extracomunitari, sono stati identificati dalle forze dell’ordine, fatti salire sui pullman e accompagnati in questura. Sul posto, al termine del blitz, sono arrivati i mezzi Amsa della nettezza urbana, che hanno sgomberato la piazza da valigie, masserizie e sacchi usati da chi dorme o staziona nei giardini. Il blitz disposto dal questore Marcello Cardona si è concluso con l’accompagnamento di 52 cittadini stranieri all’Ufficio immigrazione della questura, hanno fatto sapere in serata le forze dell’ordine. Alcuni dei cittadini stranieri controllati hanno scoperto lì di aver ottenuto l’ok della Commissione al rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari.
In piazza Duca d’Aosta, anche il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha assistito alle operazioni: “Finalmente – è stato il suo commento – un bel blitz con elicotteri e cavalli. Finalmente, grazie a Dio, alla polizia, ai carabinieri, pulizia di questa gente non c’è bisogno. Vengano identificati quei personaggetti ed eventualmente perseguiti quelli che tutti giorni infestazione la stazione Centrale e Roma Termini”. Tutto il centrodestra ha elogiato l’operazione: “Spero che il blitz di oggi sia solo il primo di una lunga serie”, sono state le parole di Mariastella Gelmini per Forza Italia.
Alcune delle persone identificate sono state fatte salire sui mezzi della polizia posizionati lungo la piazza dopo essere stati perquisiti e invitati a liberarsi di oggetti come forbici, accendini e coltellini. La situazione in piazza è rimasta tesa a lungo, ma sotto controllo. Molti i curiosi che si sono fermati a scattare fotografie. Su piazzale Duca d’Aosta, anche un elicottero della polizia. Le unità cinofile hanno controllato i giardinetti dove stazionano quotidianamente gli immigrati ma anche molti senzatetto, e lì è arrivata anche la polizia a cavallo. E’ stato inoltre chiuso l’accesso alla metropolitana da piazza Duca d’Aosta ma la fermata Centrale è rimasta regolarmente aperta, liberi infatti gli altri ingressi.
La seduta del consiglio comunale nel pomeriggio si è chiusa in anticipo: la proposta del centrodestra di interrompere l’assemblea e rinviare la discussione a giovedì è stata accolta dalla maggioranza. “Spero che non ci sia un giudice che li fa uscire dopo 12 ore – ha detto Salvini arrivato in consiglio dopo aver filmato l’operazione della polizia – perché i reati di spaccio sono a cielo aperto e documentati da tutti. Speriamo che la stazione Centrale torni ad essere a disposizione dei milanesi”. E’ stata l’assessora comunale alla Sicurezza Carmela Rozza a spiegare come da tempo il Comune di Milano abbia chiesto a prefettura e questura “una massiccia campagna di identificazione di coloro che stazionano in tutta l’area e intorno all’hub di via Sammartini. Purtroppo queste identificazioni non possono essere svolte dalla polizia locale. Speriamo che non sia un blitz episodico – ha detto Rozza – ma che questa attenzione, anche in forma minore, continui con costanza nel tempo”.
“Un grazie convinto al questore di Milano per l’operazione sicurezza di oggi, avanti così”, ha scritto il governatore Roberto Maroni su Facebook. Ma sempre su Fb, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, ha commentato: “Mi piacerebbe capire che tipo di risultati portano azioni simili. Mi convince di più la cultura degli interventi mirati, continuativi e condotti nel silenzio, ma non sono un poliziotto. Vedremo quelli che saranno i risultati effettivi di un’opera simile. L’accertamento delle condizioni e dello status dei richiedenti asilo deve accompagnarsi, sempre, con il rispetto dei diritti umani”, ha concluso.
Fuori dalla questura di Milano, in via Fatebenefratelli, una trentina di attivisti si poi ritrovati per protestare contro il blitz e i controlli a tappeto. “Hanno deportato decine di persone in stazione Centrale, negando loro assistenza legale: ecco i primi effetti della legge Minniti-Olando”, hanno denunciato i manifestanti, appartenenti a diverse realtà antirazziste cittadine fra cui Milano senza frontiere, Milano Zona 8 solidale e il centro sociale Cantiere. I manifestanti hanno chiesto “il rilascio dei migranti prelevati dalla stazione Centrale” e “un intervento anche da parte del Comune e dell’assessore Majorino, perché l’antirazzismo delle istituzioni non si esprima solo a parole. A Milano non possiamo vedere scene degne dei rastrellamenti nazifascisti, migranti messi sui camion come bestiame”.