“America latina: diritti negati”. Affinché la solidarietà diventi un’abitudine
Di Mayra Landaverde
La mixteca poblana si trova a sudest dello stato di Puebla nel centro del Messico, si considera parte della mixteca alta trovandosi più a nord dello stato di Oaxaca, regione con cui condividono quest’antichissima cultura. E’ conformata da 45 piccoli paesi e comunità dove ci abitano principalmente amuzgos, cuicatecos, mixtecos e triquis.
Inutile dire che è una delle zone più ricche culturalmente e più povera economicamente.
La gente che abita in quella regione non ha mai avuto niente e dopo il terremoto del 19 settembre scorso la situazione è drasticamente peggiorata. Tante famiglie hanno perso la casa. C’è da dire che le case sono spesso fatte da loro stessi con pochissime risorse, dunque fragili e non resistenti a un sisma così forte.
Di fronte a questa situazione tanti giovani arrivati da tutte le parti si sono autorganizzati e hanno creato la “Brigada comunitaria por la Mixteca Poblana” . Nessuno di loro lavora per il governo dello stato di Puebla e nemmeno per il governo federale.
Ci racconta una giovane volontaria che tutte le piccole comunità della mixteca erano completamente abbandonate dalle autorità.
“ Non sono venuti nè militari nè croce rossa. Niente, non avevamo nessuno”.
In questo disastro naturale le risorse di salvataggio si sono concentrate principalmente sulla Città del Messico, lasciando a se stesse tutte le altre regioni colpite.
Di fronte a quest’abbandono la società civile ha reagito con grande generosità.
La Brigada, infatti, raccoglie beni di prima necessità che poi con i propri mezzi distribuiscono nelle comunità. Hanno offerto, inoltre, valutazioni da parte di periti volontari sui danni delle case ancora in piedi; raccolgono materiale di costruzione e aiutano le famiglie a riscostruire le proprie case.
Una parte importantissima, che spesso viene totalmente ignorata nel processo di “ritorno alla normalità”, sono i bambini. I bambini che hanno sofferto come gli adulti il trauma di un sisma fortissimo, che hanno visto morte e distruzione.
E anche di questo si sono incaricati.
“Crediamo sia fondamentale la salute mentale dei bambini che, quando siamo arrivati nel posto, erano sotto shock. T’immagini? Un giorno sei a scuola e comincia tutto a tremare e cade tutto, per di più nessuno ti spiega niente!”
Il gruppo ha creato una “brigata per i bambini” portando, oltre a beni materiali necessari come coperte, giocattoli, cibo, anche spettacoli di giocoleria e laboratori di disegno.
Sono tutti giovani volontari che arrivano da tutto il Paese per dare una mano a queste persone che ,se non fosse per loro, sarebbero completamente sole. Vi invito dunque a guardare la loro pagina Fb dove troverete delle bellissime fotografie delle loro attività. Se vi piace questo progetto interamente autofinanziato troverete anche un conto corrente dove poter fare una donazione a partire da 100 pesos messicani che sono soltanto 5 euro. Con 100 pesos mangia una famiglia intera.
Hasta que la solidariedad se haga costumbre ( Affinché la solidarietà diventi abitudine) è il loro motto e il loro invito a non dimenticare queste persone, già dimenticate da tempo dallo Stato.
https://www.facebook.com/BrigadaComunitariaporlaMixtecaPoblana/